Castrovilli, incredibile ma vero. Chissà che sciarpa al collo avrà a giugno

Eppure fra 50 giorni o giù di lì, lo ritroveremo da qualche parte con una sciarpa di chissà quale colore al collo. Già, perché la storia di Castrovilli sta per raccontare questo capitolo. Appunto l’ultimo della sua avventura a Firenze. Intanto la favola da fiorentino, da giocatore della Fiorentina, continua con racconti che a loro modo hanno dell’incredibile. Come incredibile è stato l’aver ritrovato Castro nella posizione di esterno offensivo. Di lui si erano lette pagine vissute come regista (più o meno avanzato), o magari mezz’ala o ‘sottopunta’ capace di tenere la squadra tatticamente corta. Ma ieri, Castro e Italiano si sono spinti oltre e la risposta del giocatore è stata incoraggiante. E positiva. Come positivo è stato il rendimento di Castrovilli che nel primo tempo nella versione Gonzalez o Sottil che sia, ha fatto quello che avrebbero potuto fare i compagni titolari di cattedra. Il ballerino Castrovilli ha fatto ballare la difesa del Verona. L’ha messa alle strette e con un palo colpito e il gol del (momentaneo) pareggio ha vissuto la sua domenica da giocatore che ama la Fiorentina e che allo stesso tempo sa bene quella Fiorentina fra due mesi non sarà più la sua casa. Il gol, dicevamo. Gol speciale, assolutamente speciale. Arrivato dopo 357 giorni, praticamente un anno e da dedicare al figlio Brando. Corsa e sorriso verso la telecamera pensando al bimbo. «In questi due anni non sono stato fortunato» ha detto Gaetano a fine gara. «Il gol lo dedico a mio figlio. In questi mesi ha rappresentato la mia rinascita». Un pensiero bello e spontaneo. Nonostante il futuro che sta per diventare un’incornata. Incredibile, ma vero. Lo riporta la Nazione.

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