Castrovilli in crescita ma con un limite. Il rebus dei tiri: perché così pochi?

L'edizione odierna de La Nazione passa in analisi il momento attraversato da Gaetano Castrovilli, centrocampista viola tornato funzionale al progetto di Italiano dopo il periodo di evanescenza. Il tecnico gigliato, nell'ultimo periodo, gli ha assicurato continuità e fiducia; lui ha ripagato a suon di prestazioni sempre più convincenti in entrambe le fasi di gioco. L'unico aspetto che ancora latita è la concretezza sotto porta. Castrovilli tira poco verso lo specchio avversario, è addirittura l'undicesimo giocatore della rosa a mirarla. Un dato sorprendente, considerando fra l’altro i precedenti personali di un giocatore che si era guadagnato la convocazione in nazionale proprio grazie alla sue caratteristiche di centrocampista offensivo. Per lui, fino ad ora, una sola rete stagionale all'attivo.

Italiano sta insistendo moltissimo su questo limite, anche perché siamo di fronte a un giocatore che sa calciare con facilità sia di destro che di sinistro. Non solo dagli esterni, quindi, ma anche dai centrocampisti dovrebbero arrivare contributi per aumentare il numero di reti. L'accerchiamento sul recuperato Castro è evidente (in partita oltre ai labiali di Italiano, sono in archivio vere e proprie urla, della serie: perché non hai tirato da lì?) e in questa pausa di campionato ogni allenamento servirà all’allenatore viola per ribadire il concetto. Oltretutto il numero 10 viola ha la capacità di crearsi lo spazio per il tiro anche in situazioni di ingorgo, ma è proprio lì che quasi sempre sceglie la soluzione più complicata, quasi per ricamare un’idea impossibile, quando invece avrebbe la chance di cercare il gol personale. E gli assist? Castrovilli, nonostante l'inclinazione, in sostanza ne ha confezionati soltanto due in questa stagione.