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Il Corriere Fiorentino parla oggi sulle sue pagine della vicenda UEFA-Juventus, sottolineando come il mercato della Fiorentina dipenda anche dalle scelte dell'organo del calcio del vecchio continente riguardo all'esclusione o meno dei bianconeri dalla Conference League. Giovedì sera, quando la Uefa si è «dimenticata» di inserire la Juventus nel sito ufficiale della Conference, per un’oretta la Fiorentina è tornata a respirare aria europea. Il tutto è stato giustificato come un semplice errore, poi subito risolto, ma di sicuro la coincidenza ha confermato la confusione che regna al momento nelle stanze di Nyon. Con tutta una serie di ripercussioni non solo per la Juventus, ma anche per la Fiorentina che non è ancora entrata nel vivo del calciomercato proprio per la speranza di poter giocare un’altra stagione europea dopo aver conquistato l’ottavo posto in campionato. Certo, le trattative dipendono anche da altri fattori, basta pensare alla cessione di Amrabat, dalla quale dipenderanno le risorse a disposizione di Pradè, ma sicuramente giocare una competizione europea cambierebbe le priorità dei gigliati ripensando anche al fatto che nella stagione appena trascorsa sono state giocate ben 60 partite. Se la Fiorentina venisse ripescata in Conference League dovrebbe cambiare dunque l’impalcatura della rosa e della preparazione perché dal 24 agosto, giorno dell’andata dei playoff (il 31 il ritorno), al 14 dicembre ci sarebbero 8 gare in più, di cui 6 nella fase a gironi, da gestire e cinque mesi in cui si giocherà ogni tre giorni o quasi. Per questo la Fiorentina spera che Uefa e Juventus decidano entro fine mese, così da perfezionare la programmazione. L’ipotesi che ha preso campo nelle ultime ore è quella di una sorta di accordo che preveda la rinuncia di un anno della Juventus alle competizioni UEFA. Se la Juve non sembra disperata all’idea di fare a meno della Conference League, diversa è la percezione che ne ha la Fiorentina. Intanto, perché ha permesso di guadagnare oltre 20 milioni e di risalire il ranking Uefa fino all’80esima posizione (destinata a diventare 72esima). Inoltre è un’arma da far valere in sede di mercato con i giocatori delle squadre escluse dal palcoscenico internazionale.