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La Nazione
"Sì, Firenze può e deve essere della partita degli Europei di calcio, ma non dobbiamo trascurare il fattore tempo". Con queste parole, l'architetto Marco Casamonti, ha aperto la sua intervista alla Nazione. Il tema centrale è lo stadio Franchi, candidato per ospitare Euro2032, ma che ancora viaggia in mezzo a mille dubbi: "Mi preoccupa soprattutto il fattore tempo. Lo sa qual è la media di un’opera pubblica in Italia? Quindici anni, contro i cinque-sei dell’estero. Se non cambiamo qualcosa siamo già in ritardo per il 2032". I fondi del PNRR non accettano proroghe, ma ciò non rende tranquillo Casamonti che sottolinea il bisogno di serietà ed efficienza. Detto ciò, il progetto del Franchi viene considerato all'altezza, con il nuovo bando che otterrà un risultato. Ma, far giocare la Fiorentina al Franchi durante i lavori, cosa possibile? "Ci vuole troppo più tempo e troppi più soldi. Tecnicamente non sarebbe un problema: chiudi un settore, rinunci a un quarto del pubblico, ma lo stadio funziona. Rocco Commisso voleva fare così" Un passaggio, infine, anche sul "suo" Viola Park: "Prima di tutto del fatto che è bello. E poi mi piace aver introdotto l’architettura nel mondo del calcio, aver pensato a un luogo per gli allenamenti che tenga conto della cultura e dell’ambiente. Ah dimenticavo: abbiamo finito un investimento da 120 milioni in tre anni e mezzo. Guardi che è un record!".

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