Quanto speciale non importa, sognare è gratis e di costi, plusvalenze e bilanci parliamo già troppo per metterci a dare un prezzo anche alle speranze.
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FLORENCE, ITALY - NOVEMBER 13: Gabriele Gravina president of the FIGC looks on during FIGC Hall of Fame at Centro Tecnico Federale di Coverciano on November 13, 2023 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Stefano Cappellini, a Repubblica, commenta così la situazione della Fiorentina e la gestione dall'alto del campionato di Serie A:
Se a guastare questi momenti di altitudine in classifica non ci fosse questo mercato aperto di fatto 24 ore al giorno, sette giorni su sette, dodici mesi all’anno, sarebbe tutto ancora più bello. Gennaio si avvicina, ma è come fosse già arrivato. La prossima sessione estiva vogliono aprirla addirittura ancora prima, come se già non si parlasse senza sosta di obiettivi, riscatti e prestiti. Amen, è il calcio moderno ma, a costo di sembrare passatisti, si può dire: era meglio prima, quando il mercato di riparazione era più rapido di un pit stop di Formula Uno, pochi giorni a novembre e passava la paura.
Facciamo che, almeno qui, consideriamo congelato il dibattito su acquisti e cessioni dopo aver detto una sola cosa: non abbiamo venduto Kayode in estate per molti milioni, forse non è il caso di cederlo a gennaio o in estate per molto meno. A vent’anni ci sta di perdersi un po’, aiutiamolo a ritrovare la strada. Ci servirà.
Meglio pensare al campo. Come tutte le partite che paiono abbordabili, anche quella con il Como suscita timori e paure irrazionali, ricordi di vecchie e brutte partite dopo la pausa Nazionali, tipo rovesci in casa con il Lecce o pareggi con l’ultima in classifica. Che, peraltro, non è lo status del Como. Squadra che subisce tanto ma spesso è stata capace anche di restituirne. Lo si può considerare un esame di maturità vero, perché se la Viola non è sazia delle sei vittorie consecutive, allora significa che davvero questa può essere un’annata speciale.
Quanto speciale non importa, sognare è gratis e di costi, plusvalenze e bilanci parliamo già troppo per metterci a dare un prezzo anche alle speranze.
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