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Corriere dello Sport

Campo e politica: i 15 giorni che possono cambiare il destino della Fiorentina

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Fiorentina impegnata contro il Lech Poznan due volte e poi contro la Cremonese. Ma il 27 aprile si avrà anche la risposta sui 55 milioni del Pnrr per il Franchi

Redazione VN

Il Corriere dello Sport si sofferma sui prossimi quindici giorni della Fiorentina, decisivi sul campo e non solo. Priorità al campo con la squadra viola impegnata prima in Polonia contro il Lech Poznan, poi a Firenze contro i polacchi, infine sempre a Firenze ma contro la Cremonese nella semifinale di ritorno di Coppa Italia.

Ma il 27, giorno di Fiorentina-Cremonese, sarà anche il confine simbolico e neppure tanto del mese chiesto dalla Commissione Europea per approfondire gli accertamenti sui 55 milioni del Pnrr nella parte relativa ai Piani Urbani Integrati, destinati a implementare gli altri 150 per la costruzione del nuovo “Franchi”: forse il pronunciamento da Bruxelles sarà prima, in base anche a quanto Governo italiano e Comuni interessati (c’è Venezia oltre a Firenze con il supporto dell’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani) di concerto avranno saputo fornire per legittimare quei fondi, o forse sarà proprio in prossimità del termine annunciato.

E, comunque sia, quello è il limite più o meno categorico per capire se il finanziamento sarà erogato in tutta la sua completezza, se invece quella quarta e fondamentale parte non risponderà ai requisiti (Palazzo Vecchio ne ha già sottolineato la liceità) e, di conseguenza, se interverrà l’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni a garantirle o, se all’amministrazione a guida Nardella toccherà trovare strade alternative, magari attraverso l’ingresso di privati nell’opera. Insomma, si saprà se il nuovo stadio si farà oppure no. E se si farà, a quel punto, tornerà grandemente di moda la questione relativa alle due stagioni (2024-’25 e 2025-’26) in cui la Fiorentina sarà costretta ad abbandonare l’impianto che la ospita da quasi cento anni, con annessi e connessi per sé e per i propri tifosi. Mentre viceversa, se il nuovo “Franchi” si dovesse fermare prima ancora di partire, allora si entrerebbe in un territorio inesplorato e tutto da scoprire.

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