Il Tirreno analizza oggi il periodo di forma di Arthur Cabral, attaccante della Fiorentina passato da giocare 5 minuti in Conference League contro gli Hearts, a risolvere la complicata partita del Picco di La Spezia. È vero, fino ad oggi, ha giocato forse meno di quanto si poteva immaginare, ma il suo contributo non è stato per niente trascurabile. Ripartendo dall'inizio, ha segnato nel playoff d'andata contro il Twente, finito 2-1 per la Fiorentina, si è inventato l'assist per il colpo di testa di Kouame a Lecce, ed a La Spezia ha messo il sigillo sui tre punti dal sapore d'ossigeno, non prima di aver spezzato la maledizione del dischetto contro l'Inter nel turno precedente, riuscendo finalmente a trasformare il primo penalty dopo i due errori commessi. Sa bene di essere una risorsa per la sua squadra e lo ha ribadito a caldo, dal ventre del Picco domenica pomeriggio, ripetendolo pure sui social, dove ha pubblicato l'immagine dei segni della sua lotta contro la difesa bianconera. «Grande partita, raga», ha scritto, raccogliendo attestati di stima da gran parte dei compagni di spogliatoio, tra i quali il "concorrente" Jovic, il quale ha scritto in un post dedicato al brasiliano «Bomber», accompagnando la pubblicazione con un cuore e l'emoji del fuoco. Cabral, adesso, aspetta solo di potersi mettere di nuovo alla prova, dall'inizio o anche a gara in corso. Sta imparando a padroneggiare la lingua italiana e ora più che mai non intende tradire la fiducia di chi, ormai quasi un anno fa, lo ha portato in Italia per una cifra attorno ai 16 milioni. In Svizzera, lo avevano soprannominato "King Arthur", Re Artù, e dopo la magia più pesante, sfoderata nell'ultimo turno, adesso, vuole rimettersi in testa la corona.
Viola News
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Il Tirreno
Cabral: i numeri di King Arthur, dalla panchina alla rinascita del Picco
Il brasiliano sembra aver riacquistato fiducia
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