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Cabral e Jovic, nemici-amici: la concorrenza stimola ed esalta il brasiliano

Cabral e Jovic, nemici-amici: la concorrenza stimola ed esalta il brasiliano - immagine 1
Chissà se li vedremo più spesso insieme, magari per larghe fette di partita

Redazione VN

Da Napoli a La Spezia, dal Maradona al Picco. C'è la firma di Arthur Cabral sulle ultime due vittorie esterne della Fiorentina in Serie A, a distanza di parecchi mesi l'una dall'altra. Questo dopo un tunnel di prestazioni così e così, rumors, voci e sentenze negative che piano piano stavano crescendo intorno all’attaccante ex Basilea. La Repubblica ripercorre le difficoltà del brasiliano, che pareva definitivamente accantonato dopo la scelta di puntare su Jovic e i cinque minuti contro gli Hearts in Conference sul risultato già acquisito. Il giocatore, invece, si sente importante indipendentemente dalle presenze, con la competitività di Jovic che non fa altro che stimolarlo. Italiano si è rammaricato dei giudizi negativi e ha sempre assicurato, a microfoni spenti, che si sarebbero visti i frutti di questo lavoro. Detto fatto: assist per il pareggio di Kouamé a Lecce, rete con l’Inter su rigore - con tanto di palla presa e personalità nel tirarlo - e sigillo, decisivo, domenica.

Amico-rivale

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Tra i primi a schizzare in campo per abbracciarlo c’era proprio il suo alter ego, Luka Jovic, empatico e presente oltre un carattere che spesso lo dipinge come disinteressato. Un legame confermato poi dallo stesso Cabral nel post partita: "Quando gioca spero che faccia sempre goal, lui fa lo stesso. Abbiamo un bel rapporto. Penso che potrei giocare insieme a Jovic. Non siamo giocatori che aspettano solo l’area di rigore, abbiamo qualità anche per uscire e penso che possiamo fare gol entrambi" , ha detto a Dazn.

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