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Repubblica
Repubblica oggi in edicola riprende le parole di Biraghi nel post partita di Lecce analizzando la grinta del capitano nel metterci la faccia e nel voler dare una scossa. L'esterno ha parlato di un cervello che deve sempre rimanere connesso per evitare "figure vergognose", invitando a levarsi dal campo chi non ha la testa giusta. Una presa di posizione chiara, da leader qual è, ma che apre anche una prima crepa nello spogliatoio, come malessere pubblicamente esternato. Solitamente, anche in casa Fiorentina, ciò che rimane nello spogliatoio è sacro, tutto si lava lì nel privato, questa volta pubblicamente il capitano ha richiamato tutti all'ordine.
Ora la squadra non ha più attenuanti e Biraghi sa bene che serve una reazione: ma è necessario capire quale. La settimana passata non è stata certo calma: solo due acquisti dal mercato e tante situazioni non risolte, anzi. Bonaventura appare più nervoso dopo il mancato rinnovo, anche lui è uno dei leader e se non è lucido si percepisce. E poi Milenkovic: fra i fedelissimi di Italiano, ma scivolato ora in panchina (nove volte). Dalle trattative invernale sono rimasti tanti scontenti: Barak è ancora in viola per mancanza di alternative, Ikoné ha trattato con altre squadre, Nzola è rimasto per volontà più sua che del club, mentre Castrovilli (finalmente rientrato!) resta a disposizione più per volere di Italiano che della dirigenza. In mezzo c'è Italiano, che dovrà ritrovare lucidità e serenità in un gruppo che sembra averle perse.
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