In effetti, tornando al discorso di partenza, al River Plate si è imposto come centravanti e la Fiorentina l’ha acquistata facendo un investimento oneroso.
—Sì, ma mia mamma non voleva lo stesso che giocassi centravanti.
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BUENOS AIRES, ARGENTINA - JULY 28: Lucas Beltran of River Plate celebrates after scoring the team's first goal during the match between River Plate and Racing as part of Liga Profesional 2023 at Estadio Mas Monumental Antonio Vespucio Liberti on July 28, 2023 in Buenos Aires, Argentina. (Photo by Marcelo Endelli/Getty Images)
Lucas Beltran, intervistato dal Corriere dello Sport, commenta così il tema Nazionale e il confronto con Lautaro Martinez dell'Inter:
Tutti e due. In effetti, posso avere movimenti e colpi che un po’ ricordano quelli di Lautaro e lo dico con tutto il rispetto nei confronti di un campione e di un attaccante eccezionale. Lo guardavo sempre in Nazionale per imparare e per “rubargli” qualche segreto. Mi fa ovviamente piacere essere accostato a lui.
Ovviamente, l’Argentina è uno dei miei traguardi pensando al Mondiale del 2026.
Paulo è grande amico di mio fratello ed è praticamente uno di famiglia. Ci sentiamo spesso, lo ammiro. Chi è più forte? Sicuramente lui.
Racconto un episodio delle mie giovanili. Giocavo trequartista indossando la maglia numero 10, perché fin da bambino volevo avere il pallone tra i piedi (guarda un po’, ndc). Il mio allenatore di allora decise di cambiare sistema di gioco trasformandomi in riferimento offensivo nel 4-3-3. Centravanti, insomma. Un po’ di tempo dopo, a carriera mia già avviata, quell’allenatore incontrandolo mi ha detto: “Visto che avevo ragione?”.
Sì, ma mia mamma non voleva lo stesso che giocassi centravanti.
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