Racconta cosi il Corriere Fiorentino, la nuova edizione della Conference League, a cui parteciperà la Fiorentina
Se c’è qualcosa di cui siamo certi dopo aver visto le prime due edizioni, è che in Conference League non ci si annoia mai. Si può discutere sul livello di certe gare, soprattutto finché non si arriva alla fase a eliminazione diretta, ma certo non sulla trama che propone. Così il Corriere Fiorentino racconta la nuova edizione della Conference, a cui parteciperà la Fiorentina. Si tratta della coppa europea che mixa al meglio i vari livelli del calcio europeo, con la «classe media» che è di certo la meglio rappresentata, visto che i cinque campionati migliori qualificano una squadra a testa. Sulla carta le più forti dovrebbero essere loro: insieme alla Fiorentina, allora, c’è l’Aston Villa arrivato settimo in Premier League. Ha appena speso quasi 50 milioni per un attaccante esterno, Diaby, e quasi 30 per un difensore, Pau Torres. C’è l’Eintracht Francoforte di Kolo Muani (e Mario Götze, se resterà). C’è il Lille di Jonathan David, ultimo big rimasto di un club che ha monetizzato al massimo la sua generazione dorata, quella dello scudetto 2021 con Maignan e Ikoné, mentre Osimhen era stato venduto l’anno prima. Infine l’Osasuna, sempre settimo, ma nella Liga. A differenza della Champions League, infatti, in Conference nessuno è certo di accedere ai gironi, come ben sa la Fiorentina.
C’è da passare dagli spareggi che quest’anno si giocheranno il 24 e il 31 agosto (con la prima trasferta vietata ai tifosi viola per i disordini e i fumogeni accesi a Basilea). E quindi blasone e milioni contano fino a un certo punto: basta sbagliare una partita per salutare tutti ancor prima di aver messo un piede sulla soglia. Al momento del sorteggio degli accoppiamenti, il 7 agosto, la Fiorentina sarà testa di serie (cosa molto probabile ma non certa; ndr) e quindi dovrebbe scampare i pesci più grandi. L’avversaria, però, i viola la scopriranno solo dopo la fine del terzo turno dei preliminari, in programma il 10 e il 17 agosto. Troviamo vecchie conoscenze come Twente, Basilea, Hearts, Rfs Riga e, come detto, ottime esponenti della classe media del calcio, abituate a giocare le coppe e sempre insidiose. Soprattutto a casa loro. Dai turchi di Besiktas e Fenerbahce (dove ora gioca Edin Dzeko), a Club Brugge e Gent (Belgio), agli olandesi dell’Az Alkmaar che lo scorso anno arrivarono in semifinale contro il West Ham. La voglia rigiocare la finale è tanta per gli uomini di Vincenzo Italiano. Stavolta si concluderà all’Agia Sofia Stadium di Atene mercoledì 29 maggio. È il nuovo impianto da 30mila posti, inaugurato lo scorso anno, dell’Aek Atene.