Dopo le parole di ieri pomeriggio, il Soprintendente Andrea Pessina ha affidato a La Nazione altri ammonimenti sulla questione stadio. Per l'organo presieduto da Pessina la responsabilità era molto pesante, ma far rispettare i vincoli sul Franchi era un dovere da assolvere; adesso c'è preoccupazione per quello che lo sblocca stadi può permettere (QUI TUTTO L'ITER DETTAGLIATO). "Ci adegueremo ovviamente, ma non si capisce bene cosa succede se il progetto è irricevibile: quali sono i margini? Se venisse chiesto l'abbattimento per ragioni economiche?"
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Soprintendente Pessina: “Il Franchi come il Colosseo, è nel passaporto a pagina 31”
Pessina si adegua alla legge e fornisce il proprio parere
"Nelle pagine del nostro passaporto - ha detto Pessina -, in filigrana sono disegnati una serie di monumenti. Ben tre sono di Pier Luigi Nervi: uno è lo stadio di Roma, uno la Sala delle Udienze Paolo VI in Vaticano e a pagina 31 c’è l’Artemio Franchi. Questo dà l’idea dell’importanza che è stata data a questo edificio, che è stato ritenuto uno dei monumenti più significativi dell’architettura moderna nazionale e che fa parte dell’identità nazionale. Quindi io credo che le esigenze anche legittime di adeguare lo stadio agli standard di oggi, debbano tenere conto che il Franchi è come la Cupola di San Pietro o il Colosseo. E’ come abbattere qualcosa che sta sulle monete. Chi prenderà questa decisione, spero che lo faccia consapevolmente, perché legherà il suo nome a qualcosa di pesante".
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