Luminare del Diritto tributario che insegnò alla Facoltà di Economia e Commercio di Firenze, apprezzatissimo da tanti studenti anche per la chiarezza dell’eloquio, il professor Enrico Fazzini, scomparso sabato a 77 anni, resterà impresso ai più per il ruolo d’amministratore giudiziario della Fiorentina cui fu chiamato il 5 giugno 2002, l’anno orribile del fallimento viola due mesi più tardi. Fazzini - scrive La Nazione - fu chiamato al capezzale della Fiorentina (con revoca degli amministratori) con l’improbo compito di risanare la società viola. Incarico ricevuto dal presidente del Tribunale civile su richiesta della procura: nell’ambiente erano ben note la sua competenza e il suo rigore, mai esercitati o esibiti con asprezza e vanagloria.
La Nazione
Addio al professor Fazzini, l’uomo che provò a salvare la Fiorentina
Resterà impresso ai più per il ruolo d’amministratore giudiziario della Fiorentina cui fu chiamato il 5 giugno 2002
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Aveva una risposta per tutti, una gentilezza per tutti. Il rispetto per tutti. Ci provò, Fazzini a salvare la Viola, facendola ripartire da una B dignitosa. Si buttò nell’impresa con serenità e convinzione anche se la situazione era disastrosa. Col bilancio in forte passivo e l’iscrizione al campionato cadetto a forte rischio, si accordò con Galliani (Milan), Giraudo (Juve) e Moratti (Inter) che per salvare – dissero – «una società patrimonio del calcio italiano», misero a disposizione dell’amministratore giudiziario 7.746.000 euro (15 miliardi in lire) per far fronte alle scadenze più immediate. Come? Acquistando due giovani difensori, Moretti e Ceccarelli, dividendo la compartecipazione con l’Inter. Non poteva bastare. E non bastò.
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