
Anche il Corriere Fiorentino si sofferma su Arthur Cabral. Balla, che ti passa. Soltanto chi non conosce - si legge - Arthur Cabral poteva pensare che, dietro a quel balletto dopo il gol segnato al Verona, ci fosse la voglia di prendersi gioco degli avversari. «Non avevo capito di essere davanti alla loro curva — ha spiegato lui stesso dopo la partita — pensavo di averlo fatto davanti alla telecamera che avevamo lì vicino e non per mancare di rispetto alle persone. Nessuna polemica assolutamente». Parole, appunto, delle quali in realtà non ci sarebbe stato bisogno. Il brasiliano infatti è quanto di più lontano ci possa essere da concetti quali provocazione, mancanza di rispetto, polemica. Anzi.