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Corriere dello Sport
Il Corriere dello sport si sofferma sui giocatori viola di qualità. Nico Gonzalez è uno di questi, senza dubbio, seppur a manciate sparse qua e là della sua tecnica, del suo tiro non solo mancino (il gol più bello in stagione l’ha segnato al Frosinone di destro), del suo essere agonista al livello più alto per trascinare i compagni. Ma per riuscirci dev’essere al top della condizione, così da poter abbinare corsa e forza atletica che sono essenziali per esprimere le doti evidenti e riconosciute. Come appunto non poteva fare tre giorni fa col carico di stanchezza e anche di piccolo-grande fardello di naturale delusione per l’esperienza contingente nell’Albiceleste (un tempo da terzino sinistro nella prima partita, spiccioli finali nella seconda con gol clamoroso sbagliato che ha fatto il giro del mondo via web). E forse per un mix, quand’è entrato contro il Milan s’è visto che non era il miglior Nico, come non lo è stato dalla mezz’ora finale di Fiorentina-Inter del 28 gennaio (partita e giorno del rientro), in un crescendo di minuti disputati, ma non di rendimento: anche perché a Firenze in quasi tre anni hanno imparato a conoscere bene la versione top del calciatore argentino. Che è un composto attivo di qualità e sostanza.
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