Sono due le date cerchiate in rosso nell’agenda di Palazzo Vecchio. Entrambe scandiscono la corsa contro il tempo in cui l’amministrazione è impegnata per arrivare al nuovo Franchi. Le due date chiave La prima è il 4 luglio e potrebbe essere...
Sono due le date cerchiate in rosso nell’agenda di Palazzo Vecchio. Entrambe scandiscono la corsa contro il tempo in cui l’amministrazione è impegnata per arrivare al nuovo Franchi.
Le due date chiave
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La prima è il 4 luglio e potrebbe essere cruciale per i 55 milioni di euro negati dalla commissione europea e definanziati di conseguenza dal Governo con un decreto interministeriale che fa scendere a 130 milioni il tesoro per finanziare il nuovo stadio, garantito stavolta dal Pnc del ministero, il Piano nazionale complementare al Pnrr. Come scrive La Nazione, entro il 4 luglio scadranno i 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del governo che storna i 55 milioni di euro. Sarà questo quindi l’ultimo termine utile entro il quale l’ufficio legale di Palazzo Vecchio potrà presentare ricorso contro il decreto. Se entro quella data da Roma non arriveranno segnali su fondi alternativi per riempire il buco nelle casse del progetto lasciato da Bruxelles, è quasi certo che Palazzo Vecchio bussi al Tar.
Al momento, quindi, il Comune resta fermo sulle certezze e spinge sull’acceleratore con un nuovo cronoprogramma: far scattare i lavori entro la fine di dicembre in modo da completare l’opera per lotti successivi senza mai interrompere i lavori. Il tutto dando per scontato che, in qualche modo, i 55 milioni di euro verranno finanziati successivamente.
L'obiettivo
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Ma c’è anche un’altra data chiave per scrivere la storia del nuovo Franchi ed è quella di domani. Il 28 giugno infatti scade la proroga di 15 giorni concessa lo scorso 13 giugno per la presentazione delle offerte delle ditte per realizzare il progetto di Arup.