Per raccontarvi questo personaggio così controverso, però, è meglio affidarsi alle parole di chi lo ha vissuto in prima persona, come Giovanni Galli, che ha recentemente raccontato un aneddoto sul Dottore:
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PERSONAGGI VIOLA: Socrates, il Dottore che non curò la Fiorentina e neanche se stesso
Ero molto legato a lui, eravamo sempre insieme in camera quella stagione. Avevamo un rapporto di amicizia molto forte, una volta mia moglie mentre era incinta della nostra seconda figlia aveva la febbre, e lui mi chiamò dicendo che sarebbe venuto a visitarla. Passavano le ore, e alle 23.30 mia moglie voleva andare a letto, quindi io lo chiamai al telefono e lui mi disse di aspettare un attimo che sarebbe arrivato... mi suonò il campanello alle 2 di notte. La parte più bella però ancora non è arrivata, lui doveva ancora cenare, facemmo le 4 di mattina. Altra storia è nel sottopassaggio prima di Italia-Brasile del Mondiale '82, Falcao andò da Socrates dicendo che ci avrebbero dovuto lasciar giocare, tanto non eravamo capaci di attaccare e lui rispose "Noi siamo il Brasile" e chiuse il discorso, menomale perchè facemmo tre gol in contropiede.
Anche Giorgio Porrà, giornalista di Sky Sport, ha raccontato al Festival del calcio una sua storia su Socrates:
Ho avuto la fortuna di girare un reportage con lui in Brasile. Mi raccontava che a Firenze soffriva veramente tanto la nostalgia di casa, andava sempre a piangere al Piazzale Michelangelo. Aveva legato molto con Antognoni, ma con il resto della squadra non mi sembra ci fosse un grande feeling, poi lui ci ha messo del suo. Il Socrates verò però a Firenze non l'abbiamo mai visto.
Per finire abbiamo fatto anche una chiacchierata con Eraldo Pecci, che con Socrates ha condiviso lo spogliatoio della Fiorentina.
Quella stagione sportiva non fu bellissima, Magrao (soprannome di Socrates, il magro) arrivò che era già in età avanzata, noi vecchi abbiamo giocato un campionato non eccezionale e questo non l’ha aiutato, ma lui non ha aiutato noi. Dal punto di vista umano ho trovato una persona estremamente intelligente, sensibile ed un buon amico. Con lui giocavo a scacchi, a carte e parlavamo spesso, poi alcune cose di spogliatoio è meglio lasciarle lì. Il nostro era uno spogliatoio spaccato? Beh, lo avremmo dovuto chiedere ai muratori. Diciamo che in assoluto argentini e brasiliani non si amano, ma io non notai nulla.

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