La Fiorentina
—Italiano mi piaceva molto come allenatore, ma una volta salutato per me sono stati bravi con Palladino, era il nome giusto. Ho pensato anche io al primo anno di Montella, spero sia possibile vivere emozioni simili. La ferita di Atene rimane, ma nello sport queste cose succedono, io fino a un anno fa ero una pippa ma le sconfitte creano mentalità se sai come incassarle. Tanti mi dicono che almeno io vinco qualcosa in Europa, ma vi assicuro che ho sbagliato tante gare, senza le mie sconfitte non sarei dove sono adesso.
Attaccante
—Retegui mi piacerebbe, quest'anno ce l'avevo al fantacalcio e qualche gioia me l'ha data. Bene che il ds Pradè abbia ammesso i suoi errori sulla punta, è un ruolo fondamentale e questo mi dà fiducia per il prossimo mercato.
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