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GERMOGLI PH: 22 FEBBRAIO 2020
Dusan Vlahovic merita di giocare in una grande squadra. Ieri sera, e non solo ieri sera, si è visto chiaramente che lui c'entra poco o nulla con questa Fiorentina. In una formazione quasi priva di gioco offensivo, il serbo sta facendo il fenomeno (14 gol nelle ultime 19 partite) attirando le attenzioni di tutti. E ora toccherà a Rocco Commisso decidere se quella grande squadra possa diventarla - nel giro di un paio d'anni - la Fiorentina. Vi ricorda qualcosa? Sì, sono gli stessi discorsi che abbiamo fatto per oltre un anno su Federico Chiesa. E vedendo come è andata, non c'è da stare troppo ottimisti. Anche se ci sono delle differenze sostanziali tra il Vlahovic di oggi e il neo "big" nella Juventus.
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In primis l'età, anagrafica ma anche calcistica. Chiesa oltre ad avere 3 anni in più del serbo, ha lasciato Firenze dopo 3 stagioni e mezzo da titolare fisso con oltre 150 presenze al suo attivo. E quando giocava stabilmente in nazionale italiana da oltre i due anni. Vlahovic invece ha conquistato il posto in viola (e quindi la chiamata della Serbia) solo da pochi mesi. Insomma la maturazione deve ancora completarsi e probabilmente non ha ancora la smania di andarsene a tutti i costi. Perchè fare subito il salto in una "grande" potrebbe essere rischioso, per certi versi. - CONTINUA A LEGGERE IN BASSO
Anche le sue recenti dichiarazioni sono state, seppur non di apertura, almeno possibilistiche. Cosa che Chiesa evitava ormai da tempo. Ovvio però che per convincere Dusan a restare volentieri, e con doveroso rinnovo, serviranno argomenti solidi: economici in primis, ma anche di ambizioni sportive. E qui si torna al punto di partenza: Commisso ha davvero voglia di costruire una Fiorentina importante? La risposta inciderà sul futuro di Vlahovic e, ancor più, sull'umore dei tifosi viola.
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