Il cantautore e grande tifoso viola, Paolo Vallesi, è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva per parlare del momento della Fiorentina, facendo un focus su alcuni giocatori che lo hanno colpito. Queste le sue parole: "Anno buono? Ancora non lo sappiamo, ma quel che è certo che un risultato è stato acquisito, ovvero quello di giocarsi una finale di Coppa Italia, che ad inizio anno non era pronosticabile. Inoltre, c'è anche la possibilità di giocarsi delle chance per quella di Conference League. Chiaro che la Fiorentina parte svantaggiata contro l'Inter, ma nella partita secca l'atteggiamento potrebbe fare la differenza. Per tutto il contesto sarà una partita da 50 e 50".
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Vallesi: “La finale partita da 50 e 50. Dodò? Rendimento pazzesco”
In vista della finale
—"La preoccupazione dei tifosi nella partita di ieri è cresciuta quando è entrato Amrabat da diffidato, ma anche per Dodò che ha preso un giallo dopo pochi minuti. A livello di squalifiche la Fiorentina sarà al completo, poi c'è la fortuna che i viola dispongono comunque di una rosa molto profonda e questo è uno dei grandi meriti di Italiano, ovvero fare delle grandi rotazioni per tenere tutti sulla corda. Vediamo come andrà a finire, ma comunque è meraviglioso solo essere in finale, visto che poi sappiamo già che l'anno prossimo ci giocheremo anche la Supercoppa. Adesso, aspettiamo solo la ciliegina".
Su Dodò
—"Dodò? Sta avendo un rendimento pazzesco e da buon brasiliano con il gioco di Italiano può veramente esprimersi al meglio anche in fase offensiva. All'inizio ha lasciato un po' di perplessità nei tifosi, ma ricordiamo che erano nove mesi che si allenava da solo a casa sua. Poi ha questa faccia molto simpatica ed è diventato subito un pupillo dei tifosi".
Su Cabral e Jovic
—"Cabral? Da buon incompetente io ero più per Jovic, perché in alcune occasioni aveva dimostrato di poter essere lui il vero futuro attaccante viola. Il brasiliano ha fatto la differenza con il suo carattere, perché è uno che si sacrifica tanto per la squadra e anche Firenze l'ha notato subito. L'immagine al parco a giocare con i bambini rimarrà impressa per diverso tempo nelle nostre menti. Jovic, magari non lo è, però quando scende in campo non sembra nemmeno dover toccare a lui".
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