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Ma Pioli quando si chiude? Ecco perché Farioli e Motta sono ancora in corsa

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Panchina viola: Pioli, la Nazionale e altri nodi da sciogliere. Farioli e Motta non sono opzioni tramontate. Il punto secondo il Corriere dello Sport
Redazione VN

La Fiorentina continua a muoversi con determinazione per riportare Stefano Pioli sulla panchina viola. Una trattativa lunga e complessa, resa ancora più intricata dagli sviluppi recenti che hanno coinvolto la Nazionale, con l’uscita di scena di Luciano Spalletti e l’inserimento di Pioli tra i pochissimi nomi in lizza per la guida tecnica dell’Italia.

I possibili intoppi

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Pioli, da parte sua, ha confermato la volontà di tornare, ma la situazione presenta ancora diversi ostacoli. Il principale riguarda la risoluzione del contratto con l’Al-Nassr, valido fino al 2027. Il club saudita non sembra disposto a liberarlo facilmente, soprattutto considerando il termine del 2 luglio, data entro cui Pioli dovrebbe svincolarsi per non perdere i benefici fiscali legati al suo attuale ingaggio da 12 milioni di euro.

Oltre a questo nodo contrattuale, resta da definire anche la sistemazione del suo staff tecnico — sei collaboratori che dovranno essere integrati nel Viola Park — e l’intesa economica con la Fiorentina, che avrebbe messo sul piatto un triennale da circa nove milioni complessivi per il tecnico campione d’Italia con il Milan nel 2022.

Le alternative

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Nonostante le difficoltà, la società resta convinta di poter chiudere l’accordo con Pioli. Tuttavia, per cautela, continua a tenere vivi i contatti con alternative concrete. La pista più calda porta a Francesco Farioli. L’ex allenatore di Nizza e Ajax, classe 1989, è considerato un profilo di prospettiva, con esperienza internazionale e idee moderne. In più, Farioli vede la Fiorentina come un traguardo importante, non un semplice trampolino, e questo atteggiamento è molto apprezzato all’interno dell’ambiente viola.

Thiago Motta rimane una possibilità, ma appare più defilata. Il tecnico italo-brasiliano, avrebbe rapporti complicati con alcuni giocatori bianconeri (Kean e Fagioli in particolare), fattore che complica il suo inserimento in un nuovo progetto.