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Gudmundsson, caso chiuso: “Ha inciso fisicamente e mentalmente, perse opportunità”

Gudmundsson, caso chiuso: “Ha inciso fisicamente e mentalmente, perse opportunità” - immagine 1
Dopo la chiusura del caso dello scorso 27 novembre, Albert Gudmundsson prende sui social per la prima volta parola
Redazione VN

Albert Gudmundsson ha commentato su Instagram la conclusione della vicenda giudiziaria che lo vedeva coinvolto:

“Allora questo caso è finalmente chiuso. Sono passati 893 giorni da quando sono accaduti i fatti. Ero lì, ricordo tutto e so cosa è vero e giusto. Sono felice di vedere la Corte Suprema confermare la conclusione a cui era giunta in precedenza la Corte Distrettuale – e non dimentichiamo che anche il Procuratore Distrettuale aveva archiviato il caso all'epoca. La considero una convincente vittoria per 3-0 nel mio lavoro.

Eppure eccomi qui, quasi tre anni dopo, dopo essere stato sotto la lente d'ingrandimento dei media quasi quotidianamente per tutto questo tempo. Ha avuto il suo prezzo, sia mentalmente che fisicamente. Questo caso ha impedito molte opportunità nel calcio; come tutti sanno, le carriere sono brevi e ogni anno, ogni mese e persino ogni giorno sono preziosi. Non sto chiedendo pietà, però. Ciò che mi ha fatto andare avanti sono state le persone a me più vicine. I miei figli, mia nonna, i miei genitori, le mie sorelle, la mia famiglia e i miei amici. Siete voi gli eroi di questo processo. Non potrò mai ringraziarvi abbastanza.

D'altra parte, ho perso anche persone che erano amiche solo quando gli faceva comodo, e non quando ne avevano bisogno. È stato doloroso, ma è stato anche bello rendersene conto in seguito. D'altra parte, altri mi sono stati accanto e mi hanno mostrato cos'è la vera amicizia. Sono profondamente grato a loro.

So che ci sono persone là fuori che non mi crederanno, indipendentemente da ciò che dimostreranno le prove o i risultati, e va bene così. So chi sono e cosa rappresento. Le opinioni degli altri non mi spezzeranno mai.

A chi di voi ha ancora dubbi, esorto a leggere le sentenze di entrambi i tribunali. Non mi lascerò ricattare, però, soprattutto non per qualcosa che non è mai accaduto. Possiamo approfondire l'argomento più avanti, se necessario.

Spero sinceramente che, anche se c'era una mela marcia là fuori, non danneggi coloro che sono le vere vittime della violenza. Basta così per ora: pace.”

La vicenda riguardava fatti accaduti oltre due anni e mezzo fa e si era trascinata tra tribunali e attenzione mediatica. Lo scorso 27 novembre la Corte Suprema ha respinto l’appello contro l’assoluzione di Gudmundsson, chiudendo definitivamente il procedimento per "violenza sessuale".