Il debutto europeo di Paolo Vanoli è amarissimo: la Fiorentina cade 0-1 contro l’AEK Atene, subendo la sua prima sconfitta al Franchi in Conference League dopo 16 gare interne utili consecutive. Il ko, il secondo di fila nella fase “campionato” dopo Mainz, complica la corsa agli ottavi e accende la contestazione dei tifosi, visibilmente preoccupati per una squadra che continua a sprofondare. I viola vedono annullati due gol dal VAR e colpiscono una traversa con Dzeko, ma alla prima vera occasione l’AEK passa con Gacinovic, infliggendo ai gigliati l’ottavo ko stagionale su 18 partite, quasi la metà degli incontri disputati.

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Vanoli prova a scuotere l’ambiente cambiando cinque uomini rispetto alla gara con la Juventus: spazio a Nicolussi Caviglia e Ndour in mezzo, a Comuzzo dietro e al duo Dzeko–Gudmundsson davanti. Proprio l’islandese — fresco di notizie positive dal fronte giudiziario — realizza il gol del possibile vantaggio, poi annullato per fuorigioco. L’AEK, ricco di ex Serie A, colpisce invece con freddezza: Pilios crea, Gacinovic finalizza. Sostenuti da 1.500 tifosi, i greci prendono fiducia mentre la Fiorentina accusa il colpo e si ritrova ancora una volta a rincorrere nel proprio stadio-cantiere.
Nella ripresa il copione non cambia: un’altra rete annullata a Ranieri, l’ingresso di Kean che non sposta gli equilibri e l’AEK che rimane solido e pericoloso, sfiorando il raddoppio con Zini (palo pieno). Dzeko trova ancora la traversa e De Gea nega il gol dell’ex Jovic, ma la squadra viola non riesce mai a cambiare ritmo. Nemmeno l’ingresso di Fagioli in regia modifica un finale già scritto: per la Fiorentina, l’ennesima serata malinconica in un periodo nero da cui non riesce a uscire. Lo scrive Tuttosport.
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