Intanto nel mirino della curva viola sono finiti il direttore sportivo Daniele Pradè e l'allenatore Raffaele Palladino fresco di prolungamento fino al 2027 su decisione collegiale. La dura presa di posizione degli ultrà si colloca dentro una stagione che pure, fino a poche settimane fa, aveva assistito a diverse manifestazioni di entusiasmo condivise coi giocatori, tutti a inseguire il sogno di tornare in Champions, nel rispetto di un progetto di crescita invocato da tempo dallo stesso popolo viola.
Anche un anno fa, fra l'altro, dopo la finale di Conference persa ad Atene con l'Olympiacos, i club della Fiesole scesero in campo per protestare«contro l'assenza di programmazione» e chiedere a Commisso, tramite un comunicato, risposte concrete sui sui reali obiettivi della società «perché Firenze non festeggia per gli ottavi posti né gioisce per la coppa del fair play finanziario. È arrivato il momento di dare vita ad un progetto sportivo serio, all'altezza di questa città. Firenze merita di più». Refrain che riemerge ogni volta che dalla Fiorentina arrivano più delusioni che soddisfazioni.
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