In una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport, l'ex attaccante viola Christian Riganò ha rievocato i grandi momenti passati in maglia viola e non solo. Oggi è tornato laddove aveva cominciato, facendo il muratore e andando in cantiere: "I fiorentini mi vogliono bene, mi sono sempre comportato meglio con loro e sono contento di aver dato qualcosa. È ciò che più mi rende felice" spiega.

La Gazzetta dello Sport
Riganò: “La chiamata viola fu speciale. E quel siparietto con Prandelli…”
Quel siparietto con Prandelli e i sogni
—C'è spazio per tanti ricordi, uno in particolare: "Ero schietto, sempre. Fumavo anche davanti agli allenatori e una volta in ritiro Prandelli mi vide. Mi chiese quante sigarette fumassi e io risposi poche: mi disse di fumarne meno". Un attaccante d'area, forte e completo: "Sentivo un'attrazione innaturale per la palla negli ultimi sedici metri, sempre". Una carriera in ascesa, ma la chiamata della Fiorentina fu speciale: "Mi cercò Della Valle e mi fece capire la volontà di tornare in alto. Prima mi chiamò Giovanni Galli, pensavo fosse uno scherzo e riattaccai. Invece mi volevano davvero e dopo il primo anno da 30 gol è ripartito tutto: stagioni stupende, Firenze mi ha adottato. Vivo ancora qui e ogni tanto mi escono frasi in toscano" racconta.
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