Valsavarenche, minuscolo comune valdostano immerso nella natura incontaminata del Gran Paradiso, è il luogo che ha forgiato il carattere di Hans Nicolussi Caviglia. La pazienza, l’osservazione e l’adattabilità richieste in quelle montagne sembrano riflettersi nel suo modo di interpretare il calcio, oggi da regista titolare della Fiorentina per la prima volta dal primo minuto. Toccherà a lui guidare il centrocampo, provando a dare equilibrio e qualità alla squadra.
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Repubblica lancia Nicolussi Caviglia: “Tocca a lui! E che rapporto con Kean”
Lontano dallo stereotipo del calciatore, Nicolussi Caviglia è un ragazzo riservato e colto: ama Dostoevskij e l’Iliade, il cinema di Kubrick e la musica di Guccini e del cantautorato italiano. Una personalità riflessiva che contrasta con quella di molti suoi coetanei nello spogliatoio, ma che contribuisce a renderlo un punto di riferimento silenzioso e autorevole. Il suo approccio alla vita e al calcio racconta di un giocatore diverso, capace di unire sensibilità e disciplina.
Accanto a lui, stasera, ci sarà Moise Kean, con cui condivide un’amicizia nata ai tempi della Juventus e cementata negli anni. Due caratteri opposti e complementari: serio e introverso l’uno, estroverso e giocherellone l’altro. Adesso si ritrovano insieme nella Fiorentina, pronti a guidarla contro il Como davanti a oltre 20mila tifosi al Franchi, e con un piccolo ma fiero paese valdostano che farà il tifo da lontano per il suo talento cresciuto tra i boschi del Gran Paradiso. Lo scrive Repubblica Firenze.
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