La Fiorentina non ha dimostrato molta affidabilità in difesa in questo avvio di stagione: il cambio di passo deve ripartire anche da qui
Più di un gol subito a partita, il 62% delle reti incassate su situazioni di palla inattiva o calci piazzati, tre soli clean sheet tra campionato e Conference League. Come scrive La Repubblica, l'avvio difficile della Fiorentina è certificato dai numeri della difesa e da Milano, in un trittico che in campionato vedrà i viola affrontare Milan, Bologna e Inter e in coppa Rapid Vienna e Mainz il cambio di passo dei risultati dovrà passare anche da un'attenzione in difesa. La vera base per costruire campionati di vertice e legittimare ambizioni.
Certo, i dati della retroguardia, intesa come fase difensiva per quanto non positivi vanno analizzati e in queste settimane di sosta Pioli con il suo staff si è concentrato molto sulla concentrazione di Ranieri e compagni. Delle otto reti subite in campionato la Fiorentina ne ha prese cinque sugli sviluppi di rigori (quello di De Bruyne) e calci piazzati (Luperto a Cagliari, Beukema con il Napoli, Kempf contro il Como e Cristante con la Roma) e soltanto tre su azione, quello di Hojlund, con buca clamorosa di Pongracic, quella di Addai del Como e quello di Soulé della Roma. A queste si aggiungono i due gol con il Polissya ad agosto, uno per macroscopica topica di Comuzzo, l'altro per bravura di Andriyevsky. Per il resto i viola sono andati in crisi ogni qual volta c'era da difendere o con una marcatura a uomo o a zona. Sintomo di un problema di testa non da poco, perché nel resto della gara, con palla in movimento e azioni regolari la Fiorentina ha anche concesso poco. De Gea ha salvato sì con il Torino lo 0-0 ma non ha mai ricevuto assalti clamorosi come in passato, con un assetto che prediligeva, più di adesso, il blocco basso e una difesa più schiacciata dentro la propria metà campo.