Viola News
I migliori video scelti dal nostro canale

VIOLA NEWS news viola stampa Poesio: “Fiorentina club senza basi. Silenzio stampa? Perché non sanno cosa dire”

Corriere Fiorentino

Poesio: “Fiorentina club senza basi. Silenzio stampa? Perché non sanno cosa dire”

Poesio: “Fiorentina club senza basi. Silenzio stampa? Perché non sanno cosa dire” - immagine 1
L'analisi di Ernesto Poesio
Redazione VN

Ernesto Poesio analizza la disastrosa situazione della Fiorentina di Rocco Commisso. Ultima in classifica e senza via di uscita, ecco le sue parole riportato dal Corriere Fiorentino: 

Perché la Fiorentina non è soltanto una (non) squadra che sta viaggiando a tutta velocità verso il baratro, ma anche e soprattutto un’insieme di enormi contraddizioni e di scelte errate, di uomini sbagliati nei posti sbagliati, il prodotto di sette anni di gestione in cui nulla è stato progettato e molte macerie sono invece state via via accumulate. Un club senza basi, che per anni si è affidato soltanto agli allenatori di turno (senza mai però seguirli fino in fondo), che ha cambiato a ogni sessione di mercato così tanti giocatori da non riuscire mai a creare una vera e propria identità. A restare, stagione dopo stagione, alla fine sono sempre stati i giocatori «mediocri», quelli che hanno finito per prendere il sopravvento in uno spogliatoio incapace di esprimere compattezza e leader in grado di scuotere una squadra che sta franando verso l’abisso. Di medicine, purtroppo, non se ne vedono. La reazione della società all’ennesima sconfitta al momento è stata «imporre» un altro inconcludente ritiro. Chissà quanto durerà perché anche in questo la Fiorentina nelle ultime settimane ha dimostrato di navigare a vista con punizioni annunciate e poi, nel giro di qualche ora, corrette dalla stessa società. Per il resto solo silenzio stampa, come se non ci fosse nulla da spiegare o forse, più probabilmente, perché in casa viola non si sa nemmeno cosa dire. Mentre le catene dell’ultimo posto si stringono sempre di più alle caviglie e la Fiorentina si avvia a «festeggiare» i cento anni di storia nel modo peggiore possibile. L’ultima ferita inferta a una città intera.