Firenze aspetta la prima vittoria in campionato e Stefano Pioli non si nasconde: “È arrivato il momento di giocare bene e vincere le partite”. Alla vigilia di Fiorentina–Como, il tecnico viola ha mostrato volto deciso e parole chiare, consapevole di una partenza che non convince: due punti in tre gare, un avvio così lento non si vedeva dalla stagione 2019-2020. Per Pioli, invece, bisogna tornare indietro ai tempi del Bologna 2013-2014 per trovare un inizio peggiore.

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Pioli per lo scossone. Rep: “Si riparte dagli ultimi 15 minuti contro il Napoli”
Il match contro i lariani diventa quindi già uno snodo cruciale, non solo per la classifica ma anche per zittire voci e malumori interni. Pioli è stato netto: “Voci di uno spogliatoio che non mi segue? Senza fondamento. Non mi piace parlarne. La squadra lavora bene, mi limito a questo. Mi aspettavo di più, ma dobbiamo continuare a lavorare”.
Domenica al Franchi non sarà soltanto una sfida tecnica: per Pioli sarà anche il primo incrocio in panchina con Cesc Fabregas. “Non ci siamo mai affrontati da avversari ma ci siamo incontrati a Milano, davanti a un aperitivo. È una persona intelligente e curiosa, diventerà un grande allenatore”.
Sul campo, la Fiorentina deve crescere soprattutto davanti. In settimana l’allenatore ha insistito sui rifornimenti per Kean e su un gioco più rapido e verticale, ripartendo dagli ultimi quindici minuti di Napoli, quando i viola avevano ritrovato coraggio dopo il gol di Ranieri: “Prima eravamo troppo timidi. Dobbiamo produrre più gioco offensivo, costruire meglio e stare più spesso nella metà campo avversaria. Ci vuole più energia e qualità”.
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