Il calendario ha regalato una sceneggiatura quasi beffarda: Pisa-Fiorentina, derby sanguigno e atteso da decenni, arriva a fine settembre, quando entrambe le squadre sono già in difficoltà di risultati. Per la Fiorentina, in particolare, la sfida assume un peso enorme: da appuntamento con la storia e l’orgoglio toscano si trasforma in un vero bivio stagionale. Dopo due pareggi e due sconfitte casalinghe, i viola non possono più permettersi passi falsi: la partita all’Arena Garibaldi diventa il primo, obbligato passo verso una risalita necessaria.

La Nazione
Nazione: “Serve la vera Fiorentina, quello per cui il club ha speso milioni”
Anche il Pisa, però, ha le sue motivazioni: Gilardino deve iniziare a vincere per non compromettere subito la lotta salvezza e in città c’è la consapevolezza che battere Firenze avrebbe un valore doppio, forse triplo, per prestigio e rivalità. Così la partita diventa molto più di un derby regionale: è una sfida che può cambiare il corso della stagione di entrambe. Per Pioli e i suoi, la pressione è altissima: modulo, atteggiamento e concretezza dovranno essere impeccabili, perché il tempo degli esperimenti è finito e i milioni investiti sul mercato impongono risposte immediate.
La Fiorentina è quindi chiamata a mostrarsi finalmente per quella squadra ambiziosa costruita in estate, senza alibi né giustificazioni. Dall’altra parte, troverà un Pisa affamato, pronto a sfruttare ogni debolezza avversaria e con il sapore speciale di ritrovare Nzola, ex poco rimpianto in viola. Tutto contribuisce a rendere la gara un appuntamento esplosivo, dove rivalità, orgoglio e necessità di punti si mescolano. Una partita che entrambe le squadre devono vincere, ma che entrambe temono di perdere, in una perfetta e drammatica sceneggiatura calcistica. Lo scrive la Nazione.
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