Quanto ti ha aiutato l'esperienza in Serie D?
—Se sono alla Fiorentina è merito anche della stagione al Gozzano. E' stata un'esperienza fondamentale, lì ho imparato a lavorare con i grandi in un campionato in cui ogni partita pesa.
Come gestisci la pressione? Hai qualche rito scaramantico?
—Per il momento la pressione la gestisco da solo, non ho mai lavorato con un mental coach; anche se mi incuriosisce. Per stemperare la pressione cerco di concentrarmi su quello che devo fare in partita e ascolto un po' di musica, specialmente rap americano, ma non ho riti particolari. Prima delle partite però prego molto. Sono molto legato ai numeri, la 13 non potevo prenderla perché sarà sempre di Davide per questo ho scelto la 33, come gli anni di Cristo. Vista la scorsa stagione direi che non lo cambio più.
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