Parlano i figli di Bruno Beatrice, ex giocatore della Fiorentina scomparso a soli 39 anni nel dicembre 1987: "Aveva la pubalgia, lo sottoposero a sedute di raggi X e gli venne la leucemia". Il processo penale, tuttavia, è finito con la prescrizione
La Gazzetta dello Sportha intervistato Claudia e Alessandro Beatrice, figli di Bruno Beatrice, ex giocatore della Fiorentina scomparso a 39 anni il 16 dicembre 1987 dopo essersi ammalato di leucemia linfoblastica acuta . "Fino a qualche tempo fa, quando c'era la mamma (Gabriella Bernardini, morta a marzo 2025, ndr), apparecchiavo a tavola anche per lui. Un vuoto incolmabile. Un disagio sentimentale senza fine. Dobbiamo stare attenti a non far ricadere questo dolore sui nostri figli", dice Claudia.
Viene, poi, fatto il punto della situazione sullo stato processuale: "Nel penale è scattata la prescrizione per l'ipotesi di omicidio preterintenzionale per cui erano stati indagati alcuni medici e Carlo Mazzone, allenatore della Fiorentina nella stagione 1975-76. I medici sapevano bene quali fossero i rischi. Quando papà andò a Roma per farsi visitare dal professor Perugia, la risposta fu: 'Interrompi subito questo trattamento. Fai dei massaggi e basta, poi valuteremo se operare. La Fiorentina aveva come obiettivo la Coppa Italia e Beatrice, per l'allenatore, doveva guarire in fretta. Mazzone e papà litigarono, vennero quasi alle mani in un ritiro a Santa Margherita Ligure. Mio padre si sentì tradito quando gli comunicarono la cessione al Cesena. Nel processo civile il nesso tra la causalità fra la terapia dei raggi X e la leucemia è stato accertato, ma il giudice ha chiuso il procedimento perché ha detto che non c'erano più testimoni. Del resto, uno dei medici implicati è morto egli stesso di leucemia perché troppo esposto nel tempo a quel macchinario", dice Alessandro Beatrice.