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Prima ancora di fare il suo esordio in campo, Hans Nicolussi Caviglia stupisce a parole, quando al Viola Park dice: «Sto rileggendo l'Iliade. Nei poemi si trovano spunti sempre molto attuali e le metafore aiutano a capire il presente». Fra Ettore e Achille, c'è un eroe del calcio che lo ha ispirato per la scelta del numero di maglia: « Il 14 è con me da sempre perché per me è anche un omaggio a Johan Cruijff. Da lui traggo ispirazione soprattutto su due concetti: disciplina e creatività».
Speciale anche il rapporto con Kean: «Abbiamo sempre avuto un ottimo legame. Ci conosciamo da quando eravamo bambini, nei Pulcini a otto anni. Anche se negli ultimi tempi non abbiamo giocato insieme, siamo rimasti in contatto. Sono davvero contento di ritrovarlo, c'è un'affinità speciale». Aveva altre richieste sul mercato ma alla fine Nicolussi dal Venezia è arrivato alla Fiorentina: «Sono felice, mi adatto bene sia in un centrocampo a due che a tre, anche come vertice basso».
Con Fagioli ho già giocato diverse volte e mi trovo bene, credo possiamo integrarci senza problemi». Sarà importante pure sui piazzati e spiega: «Sono un grande appassionato di golf che per certe cose è affine al calcio: richiede concentrazione, riflessione prima dell'azione e la capacità di restare focalizzati. Questo approccio mentale cerco di riportarlo anche in campo, soprattutto nei calci piazzati. Fin da piccolo ho avuto la nfortuna di osservare da vicino un grande come Pjanic, un vero punto di riferimento».
Ultimamente mi ispiro molto a James Ward-Prowse (ora al West Ham, ndr) e mi piace il suo stile». Infine un excursus su alcuni allenatori avuti in carriera: «Di Motta mi hanno fatto piacere i complimenti, Allegri è un maestro nella gestione dei momenti della gara, Di Francesco mi ha aiutato a sviluppare la leadership e Nicola è una persona speciale, di grande spessore». Lo scrive la Gazzetta dello Sport.
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