L’effetto collaterale più evidente della drammatica situazione della Fiorentina è la perdita di fascino delle altre manifestazioni. Quando la Serie A dispensa delusioni, le coppe rappresentano un buon sistema per ritrovare entusiasmo. Ma se in ballo c'è addirittura la retrocessione, gli altri impegni sono considerato un impiccio o qualcosa di simile.

Gazzetta dello Sport
Gazzetta: “Ecco perché la Fiorentina non può tralasciare la Conference”
La classifica viola in campionato è terribile, ma va comunque fatta una distinzione. Se la coppa Italia può diventare semplicemente la scocciatura di una sera (a fine gennaio contro il Como), la struttura della Conference League infittisce il calendario appesantendo gambe e spirito, ma la storia recente della Fiorentina impone una riflessione. Dopo due finali e una semifinale, un'eliminazione prematura avvelenerebbe ulteriormente i pozzi e se vincere aiuta a vincere, perdere abitua a perdere. A tre giorni dalla fondamentale sfida con il Verona (per i viola inizia con largo anticipo quel momento della stagione in cui "sono tutte finali": è presto, ok, ma la gara contro i gialloblù, pur arrivando prima di Natale, non vale meno di una semifinale) la partita con la Dinamo Kiev rischia di essere affrontata con meno impegno dell'allenamento del giovedì. Comprensibile, ma sbagliato.
Per tre motivi: i viola hanno il dovere di ricominciare a dare il massimo sempre; un successo non potrebbe dare una gioia particolare, ma metterebbe un po' di carburante nel serbatoio della fiducia, in riserva sparata; e poi un risultato positivo oggi e la prossima settimana con il L'isanna congelerebbe il discorso europeo per parecchie settimane, un tempo congruo per capire come comportarsi in seguito. La Conference riprenderebbe con i playoff (19-26 febbraio) o gli ottavi (12-19 marzo): quello, non oggi, sarà il momento per decidere se mollarla sull'altare della lotta salvezza o affrontarla con qualche ambizione qualora la classifica di Serie A avesse nel frattempo maturato un colore diverso. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.
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