- Squadra
- Nazionali
- Calciomercato
- Statistiche
- Coppa Italia
- Social
- Comparazione Quote
- Redazione
Stefano Pioli non ha mai avuto dubbi sul valore di Edin Džeko. Durante la sfida di Conference League contro il Rapid Vienna, l’allenatore della Fiorentina ha potuto ammirare venti minuti di altissimo livello del centravanti bosniaco, decisivi per indirizzare la gara poi vinta 3-0. Džeko ha contribuito al primo gol con un tiro potente respinto dal portiere e trasformato da Ndour, per poi continuare con giocate di classe e un gol da vero bomber a inizio ripresa, su assist del giovane Fortini.
Il rendimento europeo del numero 9 viola conferma la sua statura internazionale: con 60 reti nelle competizioni UEFA, Džeko è il settimo miglior marcatore di sempre, dietro mostri sacri come Ronaldo, Messi e Lewandowski. Pioli lo ha pubblicamente elogiato per la sua professionalità e dedizione, definendolo un esempio per tutti. Per il tecnico, allenare campioni come lui è un privilegio, perché si impegnano sempre al massimo e trasmettono esperienza e mentalità vincente al gruppo.
Nonostante ciò, in campionato Džeko ha trovato finora poco spazio. I suoi quasi 40 anni pesano nelle rotazioni, e la velocità non è più il suo punto forte. Tuttavia, anche nei pochi minuti concessi – come contro il Milan – ha dimostrato di saper incidere con la sua presenza in area. Ora, insieme a giovani come Viti, Fortini e Ndour, il bosniaco reclama più fiducia. Pioli, dal canto suo, ha lasciato intendere che le gerarchie non sono immutabili e che chi dimostra valore in campo può guadagnarsi un ruolo da protagonista. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.
© RIPRODUZIONE RISERVATA