Paolo Vanoli ha richiamato con forza i giocatori più esperti a prendersi la squadra sulle spalle, e pochi incarnano questo ruolo quanto Edin Dzeko. A quasi 40 anni, con mille partite alle spalle tra club e nazionale e una carriera costruita ai massimi livelli in tutta Europa, il bosniaco rappresenta la guida naturale di un gruppo in difficoltà. Il tecnico non si riferiva solo a lui, ma visto che Dzeko sarà titolare contro l’Aek, il messaggio riguarda soprattutto la sua capacità di leadership e di impatto.

Corriere dello Sport
CorSport: “Vanoli e quelle parole rivolte a Dzeko. Adesso serve un segnale”
Il richiamo vale sia per l’Europa sia per il campionato, dove la Fiorentina ha bisogno del suo contributo per affiancare e alternarsi a Kean, diventando una sorta di trequartista aggiunto grazie alle sue qualità tecniche. Vanoli si affida a un giocatore da 150 gol in campo internazionale e con una grande voglia di riscatto: in questo inizio di stagione complicato, Dzeko è stato travolto dalle difficoltà generali della squadra e i pochi minuti giocati, senza gol in Serie A, pesano soprattutto a lui. Il bosniaco non si è sottratto alle responsabilità e sa che ora serve una risposta forte.
Dzeko ha scelto Firenze per ambizione, lasciando il Fenerbahçe senza pensare minimamente al ritiro, e non accetta che questa sua ultima grande sfida si trasformi in una parentesi deludente. Le sue prime dieci presenze in campionato non hanno rispecchiato le attese, mentre le due reti stagionali, entrambe in Conference, hanno confermato che l’Europa resta la sua casa naturale. Una prestazione importante stasera potrebbe essere decisiva non solo per il suo percorso personale, ma anche per dare slancio psicologico alla Fiorentina in vista della trasferta di Bergamo. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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