Moise Kean e Albert Gudmundsson rappresentano oggi la coppia più promettente e potenzialmente decisiva per la Fiorentina. I due rigori trasformati contro il Bologna, uno per parte, hanno permesso alla squadra di evitare l’ennesima sconfitta e di ritrovare almeno un punto da cui ripartire. È da loro che deve passare la rinascita viola: due giocatori complementari per caratteristiche, capaci di alternarsi nei ruoli e di creare occasioni anche in un contesto tattico ancora incerto. La “coppia dei sogni estivi”, come è stata ribattezzata, è diventata ormai la coppia della speranza per uscire dall’incubo di un avvio di stagione complicato.

Corriere dello Sport
CorSport: “Pioli punta su Gudmundsson e Kean per uscire dall’incubo”
Pioli è stato chiaro: Kean ha bisogno di un compagno vicino, non sulla stessa linea. Questo principio tattico è ormai un punto fermo per il tecnico, che vede in Gudmundsson il partner ideale. Nella partita con il Bologna, il tecnico ha provato varie soluzioni offensive — dal doppio centravanti con Džeko e Kean fino al triplo attacco con l’ingresso di Piccoli — ma quelle sono mosse d’emergenza, non sostenibili nel lungo periodo. Gudmundsson, invece, anche se talvolta arretra per creare gioco, è considerato a tutti gli effetti una punta da Pioli, e i numeri iniziano a dargli ragione: l’islandese sta trovando ritmo e fiducia dopo un inizio difficile, segnando e servendo assist in momenti chiave.
Con 3 gol e 2 assist tra campionato e Conference League, Gudmundsson si conferma il miglior realizzatore viola, mentre Kean, con i suoi due centri — tra cui il rigore pesantissimo al 94’ contro il Bologna — sta finalmente tornando incisivo. L’attaccante azzurro, dopo settimane complicate, ha mostrato personalità e leadership, prendendosi la responsabilità del penalty decisivo e restituendo morale alla squadra. Insieme formano una coppia che unisce tecnica, potenza e mentalità, e che oggi più che mai rappresenta la chiave per permettere alla Fiorentina di risalire la classifica e ritrovare fiducia nel proprio potenziale offensivo. Lo scrive il Corriere dello Sport.
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