La Fiorentina sembra intrappolata in un eterno “giorno della marmotta”: sconfitta, fischi, squadra respinta dalla curva e tifosi esasperati. Anche a Parma si è ripetuto lo stesso copione, nonostante il sostegno dei 3.500 viola presenti al Tardini. L’unica eccezione recente resta il 5-1 all’Udinese, una vittoria isolata che non ha cambiato l’umore del popolo viola, ormai disilluso da una stagione che continua a scivolare sempre nello stesso modo.

Corriere dello Sport
CorSport: “Piccoli sta bene. La Fiorentina perde, ma oggi sarà libera”
Il tifo, inizialmente compatto, si è trasformato in protesta solo nella fase finale della gara, prima dell’ennesimo distacco tra squadra e curva a fine partita. Sul banco degli imputati c’è soprattutto Moise Kean, simbolo delle aspettative mancate: il giocatore più pagato dell’era Commisso, leader di un attacco sterile e incapace di incidere nemmeno contro la peggior difesa del campionato. Insieme a lui anche Piccoli, generoso ma colpevole di un errore sotto porta che potrebbe pesare enormemente nella corsa salvezza, finisce per rappresentare le scelte societarie più discusse dell’ultimo periodo.
Le poche note positive arrivano dal finale di gara: lo spavento per Piccoli si è rivelato solo una forte botta al torace e Gosens è tornato in campo dopo quasi due mesi di stop. Troppo poco, però, per lenire l’amarezza di un altro sabato da dimenticare. Ora testa alla sfida con la Cremonese del 4 gennaio, una partita che va oltre l’ultima spiaggia e che rappresenta uno snodo cruciale per il futuro della Fiorentina e della panchina di Vanoli. Lo scrive Il Corriere dello Sport.
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