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Corriere dello sport

Il ricordo dello Zaniolo di Roma condiziona giudizi e aspettative sul futuro

Redazione VN
Ma se tutte le aspettative su Nicolò Zaniolo fossero legate soltanto al ricordo di un giocatore che ormai non esiste più? Ecco la riflessione del Corriere dello Sport

La gara d'andata tra Atalanta e Fiorentina l'aveva vissuta in panchina per 90' con la maglia nerazzurra. Al ritorno i colori saranno diversi ma il destino potrebbe essere lo stesso. Nicolò Zaniolo ha scelto Firenze per ripartire dopo un semestre da comprimario a Bergamo ma a un mese e mezzo dal suo trasferimento è cambiato ben poco.

I 6 spezzoni di gara giocati fin qui sono pochi per giudicare l'operazione fatta da Pradé e Goretti, ma il numero diciassette è sembrato ancora ingolfato fisicamente, all'eterna rincorsa di ciò che era stato prima dei due gravi infortuni del 2020 (doppia rottura del crociato). Cinque anni dopo, è un calciatore diverso, per potenzialità e attitudine. Il problema di Zaniolo, per molti, è il ricordo di Zaniolo stesso, qualcosa che condiziona i più in giudizi e aspettative.

Per adesso a Palladino non è riuscita la stessa magia realizzata con Kean, anzi, aver ingabbiato Zaniolo nel ruolo di punta sembra lo abbia depotenziato ulteriormente. Difficile che nella partita contro la sua ex squadra trovi un posto da titolare, vista la presenza di Gudmundsson, ma l'ex Roma potrebbe essere l'arma a partita in corso da sfruttare quando la difesa nerazzurra sarà più stanca.

Il riscatto

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 L'obbligo di riscatto scatterà soltanto al raggiungimento del 60% delle presenze in viola. Per adesso Zaniolo ha all'attivo solo tre gettoni da più di 30' (sotto questo minutaggio le partite non saranno valide per il riscatto) su 9 partite totali. Tra campionato e Conference League le occasioni potrebbero essere ancora molte, ma il suo futuro passa dalle prestazioni in campo. Lo riporta il Corriere dello Sport