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VIOLA NEWS news viola stampa CorFio: “L’attacco è da zona retrocessione. Il dato su Kean, Gud e Piccoli”

Corriere Fiorentino

CorFio: “L’attacco è da zona retrocessione. Il dato su Kean, Gud e Piccoli”

CorFio: “L’attacco è da zona retrocessione. Il dato su Kean, Gud e Piccoli” - immagine 1
L'attacco della Fiorentina, da soluzione, è diventato un problema: i giocatori arrivati non stanno rendendo, così come quelli rimasti
Redazione VN

Più che di quantità è una questione di qualità, altrimenti non si spiegherebbe come mai l’arrivo di due attaccanti e un rifinitore a sostegno del confermatissimo Kean — e del riscattato Gudmundsson — non ha fatto decollare un reparto offensivo che l’anno scorso era stato il segreto della Fiorentina. Come scrive il Corriere Fiorentino, con oltre 50 milioni di euro investiti, l’attacco viola è da piena zona retrocessione, terzultimo con 10 gol fatti come Pisa e Lecce e davanti solo ai 9 del Parma e agli 8 del Verona. Dati che certificano una crisi che si ripercuote sulla classifica, almeno considerando il confronto con la passata stagione (-15 reti).

Errori in estate

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Eppure, aggiungendo alle cifre spese in estate i 52 milioni di clausola rescissoria non incassati per Kean, il valore dell’attacco supera di poco i 110 milioni di euro, ulteriore conferma di come molti conti non tornino. Di certo, dal suo arrivo sulla panchina viola, anche Vanoli si è trovato a fare i conti con un’impostazione di squadra a due punte che non sta rendendo, sorta di scomoda eredità raccolta dopo le scelte estive della società avallate da Pioli. L’idea di una Fiorentina a trazione anteriore, che avesse almeno due riferimenti offensivi se non tre vista la presenza di un trequartista, è diventata un fardello con cui anche il nuovo tecnico ha fatto i conti.

"Troppo morbidi! E quanti palloni persi"

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Fino a questo momento la coppia più impiegata è quella composta da Kean e Gudmundsson, un totale di 606 minuti tra campionato e Conference League nei quali sono arrivati i 2 gol di Kean contro Roma e Bologna e un gol, ma su rigore, dell’islandese sempre contro il Bologna. In coppia con Piccoli invece il centravanti della Nazionale non ha ancora segnato. I due gol dell’ex Cagliari d’altronde sono arrivati sempre in sua assenza, una volta in coppia con Dzeko (contro il Sigma Olomuc) e un’altra con Gudmundsson (contro il Genoa), segno che l’intesa tra i due è ancora tutta da trovare. Contando che Dzeko deve ancora segnare il suo primo gol in campionato, oltre ai 2 realizzati in Conference, mentre Fazzini è ancora a secco.

A preoccupare sono altri indicatori. Mentre il rendimento deludente di Gudmundsson è confermato dai soli 3 passaggi chiave su un totale di 187 dall’inizio del campionato, le 26 palle perse a fronte delle 9 recuperate del numero 10 certificano un modo di stare in campo troppo morbido, più o meno come Kean, che di palle ne ha perse 64 recuperandone appena 10, o Piccoli che ne ha recuperate la metà perdendone 45. Se i principali problemi sono in difesa, con i viola che continuano a prendere gol su calcio piazzato, o a centrocampo dove ruotano gli interpreti senza che il gioco decolli, anche la sterilità dell’attacco è una spiegazione all’ultimo posto in classifica.