La Fiorentina sta vivendo un avvio di stagione più complicato del previsto, con problemi evidenti anche in attacco. Nelle prime tre giornate di campionato i viola hanno segnato solo due gol, realizzati da Mandragora e Ranieri, senza che le punte abbiano ancora trovato la via della rete. A pesare è una manovra offensiva lenta e poco incisiva, che ha prodotto 39 tiri complessivi ma soltanto 8 nello specchio: appena il 20%, una percentuale tra le più basse della Serie A.

Corriere Fiorentino
CorFio: “Il paradosso dell’attacco della Fiorentina di Stefano Pioli”
Neppure Moise Kean, teoricamente il riferimento principale dell’attacco, è riuscito a incidere come ci si aspettava: su dieci conclusioni tentate, solo una ha centrato la porta. Una statistica che stride con le ambizioni della società, che in estate ha investito pesantemente sul reparto offensivo con il rinnovo di Kean, l’arrivo di Dzeko, l’acquisto record di Piccoli e il riscatto di Gudmundsson. L’idea era quella di alzare il livello soprattutto davanti, ma i numeri raccontano un rendimento al di sotto delle attese.
Il paradosso è che, se la difesa continua a concedere troppo con errori individuali e reti subite soprattutto da palla ferma, l’attacco non riesce a compensare con gol e concretezza. Per questo il forfait di Kean, giocatore reduce da una stagione da 25 gol e protagonista anche con la Nazionale, rappresenta un’ulteriore complicazione in un momento già delicato. Il suo ritorno al meglio diventa cruciale per permettere ai viola di invertire subito la rotta. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
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