- Squadra
- Nazionali
- Calciomercato
- Statistiche
- Coppa Italia
- Social
- Comparazione Quote
- Redazione
CorFio: “Chi credeva che bastassero le dimissioni di Pradè, non ha capito Firenze”
La Fiorentina è ormai un club sotto assedio, simbolo di una crisi sportiva e ambientale senza precedenti. All’ingresso del Viola Park, dove la squadra è stata confinata in ritiro a tempo indeterminato, la presenza della polizia e delle camionette fotografa il clima di tensione che avvolge l’ambiente viola. Dentro, società, allenatore e giocatori si interrogano su come sia stato possibile precipitare così in basso; fuori, la città esplode di rabbia. E chi pensava che bastassero le dimissioni di Daniele Pradè ad allontanare le nubi cariche di pioggia non aveva evidentemente capito che aria tirasse a Firenze.
Durante la partita contro il Lecce, la contestazione è montata gradualmente: lo stadio ha provato a sostenere la squadra, ma quando è diventato chiaro che i giocatori avevano smesso di crederci, la rabbia è esplosa. Prima cori contro Pioli — accolti e poi ripresi dall’intera tribuna — poi, al fischio finale, insulti, minacce e fischi per tutti. L’allenatore, isolato e a capo chino, ha abbandonato da solo il campo, mentre la Curva Fiesole e migliaia di tifosi si riversavano fuori dallo stadio, trasformando il Franchi in un campo di battaglia simbolico. Per quasi un’ora, i giocatori sono rimasti chiusi dentro, bloccati dalla folla inferocita che gridava «rispettate la nostra maglia» e intonava cori carichi di rabbia e delusione.
La contestazione, però, non si ferma al campo. Gli striscioni apparsi nelle ultime ore hanno chiamato in causa direttamente anche il presidente Rocco Commisso: segno che la frattura ormai coinvolge l’intera struttura del club. Nessuno sembra più al riparo — dirigenti, allenatore e calciatori sono tutti nel mirino. Solo pochi, come Kean, De Gea o Ranieri, si salvano dalla critica generale. Quella della Fiorentina non è più solo una crisi di risultati, ma una frattura profonda, nata da anni di tensioni, promesse disattese e scelte discutibili. Le nuvole che da tempo oscuravano il cielo viola hanno finalmente scaricato la loro tempesta — e il conto, adesso, è arrivato per tutti. Lo scrive il Corriere Fiorentino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA