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Corriere dello Sport
Sul Corriere dello Sport di oggi, un editoriale ad opera di Alberto Polverosi su Fiorentina-Lecce e sulle scelte di Palladino. Ecco alcuni passaggi salienti.
"E a proposito di Palladino ieri ha seguito una logica chiara almeno nello schieramento, arrivando finalmente al modulo che meglio si adatta alle caratteristiche dei suoi giocatori dopo il mercato invernale. L’addio alle ali (ceduti Ikoné e Sottil), l’arrivo di un altro difensore centrale (Pablo Marí) e di un bel gruppetto di centrocampisti (Fagioli, Ndour, Folorunsho che si sono aggiunti a Mandragora, Cataldi, Adli e Richardson) ha spinto il giovane allenatore a mettere in campo la difesa a tre, più tre centrocampisti (difficile spiegare però il motivo dell’esclusione di Fagioli dal terzetto dei titolari), più Dodo e Gosens nella posizione a loro congeniale, ovvero esterni a tutta fascia, oltre a due punte. Il gol è arrivato come conseguenza di questa linea, è stato un gol gasperiniano: attacco e cross di Dodo da destra, palla sul secondo, stacco e colpo di testa di Gosens, palla nell’angolino sull’altro palo. Ma una cosa è lo schieramento, un’altra l’interpretazione. E se le discese, con o senza palla, dei tre difensori sono rare (ci ha provato solo Ranieri), se non si nota l’inserimento delle mezze ali, se la manovra è lenta, se i passaggi indietro sono tanti, sono troppi e, infine, se le due punte, Beltran e Zaniolo, aiutano solo nella fase difensiva senza dare un contributo sufficiente in attacco (un po’ colpa loro, un po’ colpa del gioco che non li ha mai raggiunti nel modo migliore), allora tutto diventa più grigio, più anonimo".
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