L’aritmia ventricolare, il basso potassio nel sangue, la cicatrice post miocardite avuta nel 2020: il quadro clinico è già piuttosto definito, ma prima di decidere la strada da seguire saranno necessari altri esami. Come quelli sul Dna e i test sotto sforzo. Servirà tempo insomma. A Careggi nessuno si sbilancia sulle dimissioni del paziente. Perché, come detto, nulla è stato ancora deciso. Per Bove potrebbe essere necessario il defibrillatore sottocutaneo, ma, in base ai risultati delle analisi, si potrebbe anche scegliere di farlo tornare a casa con un apparecchio esterno per monitorare il battito cardiaco, in modo da prendersi altro tempo (in attesa che lo screening genetico sia completato) prima di fare la scelta definitiva.
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