La Nazione analizza oggi il doppio confronto tra Fiorentina e Betis Siviglia nelle semifinali di Conference League. Come scrive il quotidiano, quella doppia sfida tra Fiorentina e Betis somiglia più a una sfida di Europa League. Senza togliere niente alle avversarie incontrate dai gigliati, infatti, quello andaluso è club che trasuda storia. Nell'eterna lotta alle spalle delle big di Spagna, il Betis ha spesso provato a inserirsi per un posto al sole. Un campionato vinto ('34/'35) e tre Coppe del Re in una bacheca decisamente più spoglia rispetto a quella dei rivali del Siviglia. El Gran Derbi che spesso vale una stagione e la supremazia cittadina. Nell'anno in cui il Siviglia ha toppato la stagione, i biancoverdi sognano l'impresa. Merito dell'Ingegner Pellegrini, tecnico cileno che ha risollevato il club dopo annate cosi cosi e ha ridato entusiasmo ai 60.000 del Benito Villamarín. SCOPRI DI PIU' SUL BETIS


La Nazione
Betis: le armi a disposizione di Pellegrini. Ma c’è un problema in difesa
Come gioca il Betis
—Difesa a quattro come caposaldo, il sistema di gioco si muove tra il 4-2-3-1 e il 4-3-3. Perso Llorente (ex Roma) per tutta la stagione e probabilmente Ricardo Rodriguez (ex Milan e Torino) per le sfide con i viola, i problemi di Pellegrini saranno in difesa. Bellerin, Bartra, l'ex Napoli Natan, i terzini Ruibal e Perraud. Poco da scoprire. Esperienza tanta, qualità cosi cosi. Dove però non manca a centrocampo: Isco si è ritagliato una fetta di carriera significativa dopo l'esperienza al Real e il flop sull'altra sponda di Siviglia. Insieme a lui Lo Celso. Interessante il mediano Cardoso, mentre in attacco occhi puntati sull'eterno Bakambu (7 gol in Conference) e su Antony, in prestito dal Manchester United.
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