Dall'amicizia nel mondo del calcio alle sue passioni, Riccardo Sottilnon si ferma e racconta tanti retroscena che lo riguardano. Le sue parole dal sito ufficiale della Fiorentina:
I retroscena
Sottil racconta: “I tatuaggi, le ragazze e il legame con Firenze. Vi dico tutto”
L'esterno si racconta senza filtri
"Amicizie? Devi stare attento. Tanti in questo mondo si avvicinano perché 'sei', perché giochi nella Fiorentina, perché vogliono tante cose. Io mi sono sempre portato dietro gli amici che avevo da piccolo, che giocavano con me al campetto, che sono ancora i miei amici del mio paese. Sono persone che le vedi per come sono. Non provano un minimo di invidia. Sono i primi tifosi, mi scrivono prima e dopo la partita. Mi chiamano sempre, mi supportano. Ho coltivato questa cosa. Sono quelli con cui giocavo da piccolo, con cui giravo al paese. E poi c’è la famiglia, e per chiunque nella mia famiglia metto le mani sul fuoco. Anche con le ragazze devi fare attenzione. Perché magari è una cosa vera, ma trovi anche ragazze che si avvicinano per svariati motivi. Devi essere sempre intelligente. Ma dico sempre che in questo mondo se non ci fossero le ragazze, non sarebbe così bello. Le donne danno quel tocco di qualità in più, sempre. Se in serata vedo qualche ragazza che mi piace, al tavolo vicino, in qualche locale, in estate o in inverno, ci vado, ci parlo e non sono uno timido. Non sono uno che magari scopre il nome e scrive su Instagram. Se è là, parlaci di persona. Se mi piace una ragazza e la vedo di persona, vado e mi presento".
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"Comunicazione nel calcio? Forse noi calciatori siamo troppo schematici nelle interviste. Magari nelle interviste, gira e rigira, diciamo sempre le stesse cose, che poi sono le cose giuste da dire. Dopo una vittoria, o dopo una sconfitta, se tu vai a vedere le interviste dei giocatori, più o meno, cambiando le parole o girandole in modo diverso, le interviste sono sempre quelle. Qualche volta un pizzico di spontaneità in più ci starebbe. Per esempio, De Roon e Ibrahimovic sono due esempi. De Roon sui social è simpaticissimo. Lui è uno che fa ridere. E Ibrahimovic è un personaggio. Poi è un fenomeno, un campione in campo, ed è sempre stato così nella comunicazione, ha quella linea. Alla fine le domande sono spesso sono le stesse. Però qualche volta un pò di spontaneità in più mi piacerebbe".
Stile, moda e tatuaggi
"Ho tre tatuaggi. Il primo è questo sulla mano, è il nome di mio fratello. Poi ho il nome di mio padre e mia madre, e poi sulla schiena ho la scritta ‘Blessed’, che è ‘Benedetto’ in inglese. Vi svelo l’aneddoto sui capelli. Da piccolo ho avuto sempre i capelli lunghi. Poi fino a prima del lockdown sempre corti. Durante il lockdown mi sono trovato in una situazione intermedia, né lunghi né corti. Allora li ho fatti crescere, non li ho tagliati, ho fatto l’estate e poi tutto l’anno così, e adesso li tengo così. Io sono malato di vestiti. Mi piace. Mi piace vestirmi bene, comprare i pezzi particolari. Su Instagram c’è talmente tanta roba… Seguo tanta gente, la musica. Instagram è una vetrina. A me piace tanto la musica rap. Ci sono macchine, gioielli, abbigliamento, orologi. Ormai vedi un pò tutto e puoi vedere cosa è bello, cosa è interessante. Vado a ricercare i pezzi giusti, la scarpa giusta, quella che non vedi in giro. Io non mi vesto tanto classico, non mi piace essere sempre in camicia. La sera mi vesto anche così, con la camicia e il pantalone giusto elegante. Ma sono uno più easy, rilassato.
Il legame con Firenze
"E’ un legame forte. Sono arrivato che avevo 16 anni, ho fatto tutta la trafila, dagli Allievi, ai due anni di Primavera, all’esordio in prima squadra, e poi un altro anno in prima squadra. Ho un bellissimo legame. Ho dei posti del cuore, da Piazza della Repubblica, Ponte Vecchio, Fiesole… Però c’è un posto su a Fiesole dove vado spesso a mangiare con la mia famiglia, alla Reggia degli Etruschi. Ci andiamo spesso anche perché li conosciamo bene, siamo andati tante volte e si mangia veramente bene. Sto bene e mi sento a casa. La vista è splendida, si vede tutta Firenze. Vado parecchie volte. Vado tante volte anche in altri ristoranti, ormai li ho girati tutti. E la cucina fiorentina e toscana è buonissima. Quando sono a Firenze dico sempre che mi sento a casa. A Torino, è normale, ho la mia famiglia, ma quando sono a Firenze sto proprio bene. Può capitare con alcune città di sentirsi distaccato, ma a Firenze mi sento proprio bene. So come muovermi, so dove andare, conosco la città e la gente, sono qui da tanti anni e mi piace veramente tanto".
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