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L'intervista

Sottil: “Vittoria col Verona ci dà slancio. Gol? La serenità aiuta”

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Sottil racconta il suo inizio di stagione con la Fiorentina

Redazione VN

L'esterno della Fiorentina, Riccardo Sottil, è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva. Le parole del classe '99:

Un primo bilancio della stagione

"Abbiamo giocato tanto, dopo tanti anni siamo riusciti a centrare l'obiettivo Europa. Giochiamo ogni tre giorni e ci sono tante partite ravvicinate. Abbiamo disputato delle grandi gare col Twente, passando il turno, con Napoli e Juve. Poi abbiamo avuto un momento più difficile, non raccogliendo per il gioco espresso. Contro il Verona è arrivata una vittoria importante, con la pausa ci ricarichiamo per ripartire con ancora più slancio".

Il "mal di Gol"

"In questi mesi tanti hanno fatto questa domanda: è vero che non riusciamo a concretizzare alle volte. Sono dinamiche del calcio, ma quando non vinci la discussione si allarga. La mia strada è quella della serenità. quando non si fa goal e ci si fissa qu quello e peggio è. Un attaccante deve essere sereno e lavorando il goal piano piano arriva".

La vittoria sul Verona

"Non passavamo un buonissimo momento, era una partita importante per spezzare questa catena di non vittorie. Abbiamo vinto di fronte alla nostra gente che ci ha fatto sentire il proprio calore. Nei momenti di bisogno è importante avere lo stadio pieno e il sostegno dei nostri tifosi. È stata una bella Fiorentina, abbiamo vinto 2-0. Una vittoria che ci permette di ricaricare le energie, la ciliegina sulla torta per concludere prima della sosta".

La 'tragedia' turca

"Mancavamo da anni dalle coppe, quando sei la Fiorentina hai voglia di rientrarci. dopo che è stata protagonista anche in Champions League. L'anno scorso è stato l'anno della svolta. Queste competizioni ti danno qualcosa in più, a Istanbul non è stata una bella serata, ma ogni partita fa storia a sé. Archiviamo subito questa sconfitta e ripartiamo subito con gli Hearts. Il nostro obiettivo in Conference è andare il più avanti possibile".

La sua crescita

"Ormai ho 23 anni, non sono più un ragazzino. Ogni anno che passa divento sempre più maturo, sono cresciuto nella Fiorentina e ci tengo a far bene qui. Sono concentrato nel fare il massimo partita dopo partita. Ho iniziato bene per quanto mi riguarda, ma non basta. Lavoro per migliorare sempre. Quando senti la fiducia dei compagni e del mister ti senti sempre di dare di più. Ci aspetta una lunga stagione ancora".

La Nazionale

"Da piccolo sono cresciuto con la nazionale del 2006 e il mitico trionfo a Berlino. Ho fatto la trafila fino all'Under 21, Mancini mi convocò l'estate scorsa anche se per alcuni problemi fisici non ho potuto sostenere lo stage. È il sogno di tanti calciatori quello di esordire con la Nazionale A: è un obiettivo, certamente".

Il rapporto con babbo Andrea

"Ho un bellissimo rapporto con lui, quando ci sentiamo non parliamo di calcio, sennò mia mamma non ci sopporta più. Abbiamo tanti altri argomenti, sono felicissimo per lui perché se lo merita, è un grande lavoratore. Si dedica al calcio 24h, cura il lavoro in maniera maniacale".

Giovanili viola e Vlahovic

"Con Ranieri e Cerofolini abbiamo condiviso il percorso delle giovanili, è una bella sensazione essere insieme in prima squadra. Vlahovic? Dusan ha giocato qui, poi è andato a Torino. Non abbiamo mai giocato insieme in Primavera. Sappiamo tutti chi è, a prescindere dalla scelta. Ognuno prende le sue nella propria vita e non mi sento di mettere bocca nella sua carriera. Gli faccio un in bocca al lupo, finché è stato a Firenze si è sempre comportato bene".

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