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Sentite Criscitiello: “Dimissioni Pradè? Il primo da licenziare era Goretti”

Redazione VN
Criscitiello sulla Fiorentina e su Roberto Goretti

Michele Criscitiello, direttore di Sportitalia, analizza la situazione della Fiorentina. Criticata tutta la dirigenza, in particolare Roberto Goretti, direttore tecnico del club di Rocco Commisso:

Non è una questione di classifica, né di punti o di rendimento. Quei dati possono cambiare, migliorare o peggiorare nel tempo. Il vero problema della Fiorentina è più profondo, e ridurlo a slogan come «Pioli non è più all’altezza» o alle contestazioni del tipo «uscite a mezzanotte» significa fermarsi alla superficie. Quelle reazioni appartengono ai tifosi, a chi vive la passione sugli spalti e pretende giustamente risultati. Ma trovarsi a novembre in una situazione simile non può essere considerato normale: serve un’analisi più seria, che vada al cuore della crisi. Tutto parte da una tragedia: la morte di Joe Barone. Da quel momento, la Fiorentina si è spenta. Barone non era solo un dirigente, ma di fatto il presidente operativo del club, colui che gestiva ogni aspetto mentre Rocco Commisso, pur essendo il proprietario, seguiva la squadra da oltreoceano. E governare un club a distanza, in un contesto complesso come quello del calcio italiano, è quasi impossibile. Commisso ha dato molto a Firenze — forse più di quanto avrebbe dovuto — senza pretendere nulla in cambio. Ma con la scomparsa di Barone, il progetto viola ha perso la sua guida. Oggi la società non ha una proprietà presente né dirigenti che incarnino davvero la visione originaria. Le dimissioni di Daniele Pradè sono una conseguenza inevitabile, ma il problema non si ferma a lui. Serve chiedersi chi abbia realmente costruito questa squadra. Si parla poco di Roberto Goretti, ma la sua responsabilità è enorme. Affidare un club con ambizioni europee a un dirigente proveniente da esperienze in Serie B o C — come a Perugia e Reggio Emilia — è stata una scelta rischiosa e, col senno di poi, sbagliata. I tifosi si scagliano contro Pradè perché è il nome più noto, ma il primo a dover lasciare l’incarico dovrebbe essere proprio Goretti, che non ha né il profilo né l’esperienza per guidare una realtà come la Fiorentina. È difficile immaginare che Joe Barone, se fosse stato ancora al comando, avrebbe avallato una scelta simile. Oggi il progetto viola appare allo sbando, su ogni fronte: in campo, nella dirigenza e persino sul piano infrastrutturale, con uno stadio in costruzione e una società che sembra aver smarrito direzione e identità.