Ecco questi due esercizi Vincenzo Italiano, che ha tanti meriti, non riesce a insegnarli, forse perchè gli appartengono poco. Lui è il sacerdote di un calcio ostinato, arrrembante, che non guarda alla proprie spalle. Al 90esimo dopo aver recuperato il rigore che Biraghi aveva causato con quella “rosa nel pugno”, c’era da stare a vedere che gli altri non ripartissero in contropiede, magari con un difesa meno alta e più accorta, magari recuperando un libero dal libro dei ricordi, magari piazzando una scarponata su qualche caviglia troppo intraprendente e invece quei quattro ragazzi in linea si sono fatti uccellare da un biondino della contea di Herefordshire. Italiano alla vigilia ha parlato spesso di cuore. In quegli attimi bisogna avere lo stomaco di sopportare gli avversari con la più profonda sofferenza. Gli avversari possono essere bravi o meno bravi, rappresentano le tue paure dalle quali non ci si può far sorprendere. E alla fine, l’acre sapore della sconfitta consuma cuore e orgoglio fino alle lacrime,
Non è l’ora più buia, ma, oltre i suoi meriti, la Fiorentina di questa stagione è una squadra che fa gol a fatica e che subisce gol con troppe distrazioni. È il “peccato originale” di questa rosa. Vederli distesi e affranti sul prato dello stadio di Praga mi ha fatto male, ho capito che avevano smarrito tutta la fiducia in loro stessi. Passerà, le sconfitte passano, certo vanno digerite, bisogna rialzarsi e ricominciare. I “cantori” si davano un gran daffare per indorare la pillola: è stata comunque una stagione straordinaria…Un signore ha sintetizzato tutta la sua stizza con una battuta tipica nelle partite di briscola da bar delle nostre parti: è la corsa del Batistoni, venti carte e quattro mattoni, come dire tanta fatica ma “zero tituli”.
Credo che si debba tirare una riga e a mente fredda guardare in avanti. Vincere nel calcio è difficile. Bisogna vincere in campo e fuori, Bisogna conoscere per vincere e come recita lo slogan di Napoleone che campeggia sul centrale del Roland Garros, la vittoria appartiene ai più tenaci. Rispolverando un motto che in questa epoca va di moda: Boia chi molla….
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