Sarri: “Ritorno? Dove mi chiamano, ma servono motivazione e sentimento”

Maurizio Sarri, allenatore toscano a lungo accostato alla panchina della Fiorentina è attualmente senza impiego. Il tecnico, ex Napoli e Lazio tra le altre, era a Coverciano per la premiazione della Panchina d'Oro. Qui Sarri ha concesso un'intervista ai microfoni di Sky Sport:

Come vivo il riposo? Normale, come tutti noi allenatori quando viviamo questi periodi. Cerco di studiare e di aggiornarmi, di vedere squadre, giocatori e tendenze. È un lavoro che facciamo tutti nel momento in cui siamo fermi. Panchina d'oro? È un premio strano, si riferisce alla stagione 2023/24, ma viene votato otto mesi dopo la conclusione della stagione. In questi mesi succedono cose che possono portarti a votare in maniera diversa. Thiago Motta poteva anche vincere, ma non l'ho sentito neanche nei primi tre o quattro. Ho votato per lui, essendo una votazione relativa all'anno scorso. La squadra che mi ha divertito la passata stagione è stata il Bologna. Cosa studio? In Italia c'è una tendenza a un ritorno ad una fase difensiva uomo contro uomo. Qui da noi viene fatta passare come un calcio europeo. Sto seguendo 5/6 campionati in Europa e questa tendenza non la vedo così spiccata come in Serie A. Ci sono dei campionati in cui vai a scorrere formazioni e vedi tre 2004, due 2005, un 2006. Cosa che da noi è più difficile fare per tantissimi motivi. Ci sono squadre che possono dare qualche spunto. Ritorno in panchina? Dove mi chiamano e a quella chiamata corrispondono emozione, sentimento e una forte motivazione.